Aristotele Borro nasce a Bagno di Romagna, soprannominato "Arì", come Aristoteles de "L'allenatore nel pallone", diviene presto un giocatore di pallacanestro nella vicina Cesena. La squadra fallisce e riparte dalla promozione, il suo cartellino viene messo in vendita ed una società misteriosa ne acquisisce il cartellino. Il presidente onorario é il famoso David Gnomo, mentro il presidente esecutivo é Evan, Oh! NiceEvan. Talento indiscutibile, anche se durante le partite s'incanta a guardare punti del campo non ben definiti, ammettendo di aver visto gnomi... spesso con il mortaio. La cosa spaventa un pò il coach nazionale, ma é stato rassicurato dal presidente, il quale dice che per loro: "sono accadimenti normali e periodici, un pò come l'avvistamento di Orchi...!"
Matteo Infantino coltiva a fianco dello sport, l'interesse smodato per la musica, in particolare il gospel-rock. Studia in Canada e negli Stati Uniti (specialmente ad Atlanta), durante le pause di campionato, armonia e composizione. Dotato di una grande voce, oltre che di una grande sensibilità da oltre l'arco dei 7.25, Infantino giunge in nazionale dopo essere migliorato ulteriormente ed avere una duplice dimensione all'interno del rettangolo di gioco. Spinto da coach Gigz, ha effettuato un fantastico work-out sui fondamentali spalle a canestro e questo potrà essere una carta molto importante per gli schemi di coach Makis.
Angelo Pinzoni é la scommessa. Come Brodolini anno scorso (e scommessa direi vinta...), quest'anno si vuole provare a puntare su un giocatore atipico, con potenziale e buoni margini di crescita. Il bergamasco sta stupendo in quest'inizio di stagione, con prestazioni ben oltre le aspettative, ma d'altra parte la sua carriera é sempre stata un pò così. Sin dai tempi dell'u14, Pinzoni era stato inserito nella squadra B della Blu Orobica, ma il ragazzo non si era fasciato la testa e continuava a fare buone cose tra i coetanei, anche se la sua squadra perdeva sempre. Stessa cosa é accaduta sino all'u18, poi il ragazzo si é stancato di farsi il tragitto da Gaverina a Bergamo ed ha deciso di rimanere nella sua città natale, mostrando incredibili miglioramenti che ora lo mettono tra i 10 per il mondiale.
Daniele Segatto é un tipico prodotto dei Devotion Ninja. Come facciamo a dimenticarci di Andrea Nappa e dei suoi 11pt in 11' nella finale contro l'Olanda?! Beh, Daniele Segatto é comunque tutt'altro tipo di giocatore, probabilmente con meno talento, ma con molta più costanza. Il lavoro in palestra dà ottimi risultati, ma per un periodo Segatto s'era preso una pausa dalla pallacanestro per tentare la strada della moda e aveva fatto alcune pubblicità per "La compagnia delle Indie" (docciaschiuma e profumi), ma la volontà di riaccarezzare il ligneo pavimento della "Splinters Home" fu più forte ed eccolo ora a vestire la maglia azzurra.
Romolo Comito, nasce a Roma, da padre romanista e madre romanista. Rimane figlio unico, nonostante i tentativi famigliare di affiancargli un fratellino da chiamare Remo e ben presto diventa tifoso della Roma... ma non quella di Totti e Co., ma quella di Toti... il padre sperava di avere un calciatore, mentre sono le giocate di Bodiroga ad affascinarlo e vuole diventare un giocatore il più simile possibile al serbo. La duttilità di Comito é incredibile, può giocare in 3 spot rimanendo un giocatore realmente utile alla causa. Un jolly? Un all around? Chiamatelo come vi pare, ma da quando gioca per "Le torce umane" viene soprannominato "Fab", ovvero favoloso, uno dei magnifici 4 della squadra di coach Bruciati, insieme a Consiglio, DeVecchi e Antall.