Mi kandito anke io xkè è estathe e mi piace la gnagna. Questo è il mio discorzo:
BB è il gioco che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di allenatore. Qui ho appreso la passione per la libertà.
Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della nazionale perché non voglio vivere in un gioco illiberale, governato da bb immaturi e da gm legati a doppio filo a un passato politicamente e cestisticamente fallimentare.
So quel che non voglio e, insieme con i molti utenti che mi hanno dato la loro fiducia in tutti questi anni, so anche quel che voglio. E ho anche la ragionevole speranza di riuscire a realizzarlo, in sincera e leale alleanza con tutte le forze liberali e democratiche che sentono il dovere civile di offrire al Paese una alternativa credibile al governo degli zezo e dei pericle.
La vecchia classe politica di bb è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L'autoaffondamento dei vecchi allenatori, schiacciati dal peso del pubblico e dal sistema di allenamento illegale dei giovani, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova nazionale. Mai come in questo momento l'Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare la squadra.
I nostri utenti dicono di essere cambiati. Dicono di essere diventate innovativi. Ma non è vero. I loro giocatori sono sempre gli stessi, la loro esperienza, le loro skills, i loro più profondi convincimenti, i loro risultati sono rimasti gli stessi. Non credono nel mercato, non credono nell'iniziativa privata, non credono nel profitto, non credono nell'individuo. Non credono che il gioco possa migliorare attraverso l'apporto libero di tante persone tutte diverse l'una dall'altra. Non sono cambiati. Ascoltateli parlare, guardate i loro post, leggete i loro comunicati. Non credono più in niente. Vorrebbero trasformarela nazionale in una squadra urlante, che perde palla, che sbaglia tiri, che si fa stoppare.
Per questo siamo costretti a contrapporci a loro. Perché noi crediamo nell'individuo, nella zona, nell'impresa, nella competizione, nello sviluppo, nell'efficienza, nel run n gun, figlio della giustizia e della velocità.
Se ho deciso di scendere in campo con un nuovo movimento, e se ora chiedo di scendere in campo anche a voi, a tutti voi - ora, subito, prima che sia troppo tardi - è perché sogno, a occhi bene aperti, una nazionale libera, di donne e di uomini, dove non ci sia la paura, dove al posto dell'invidia sociale e dell'odio di classe stiano la generosità, la dedizione, la solidarietà, l'amore per il lavoro, la tolleranza e il rispetto per il pick n roll.
La nazionale che vi propongo si chiama, non a caso, Sforza Italia. Ciò che vogliamo farne è una libera organizzazione di elettrici e di elettori di tipo totalmente nuovo: non l'ennesimo partito o l'ennesima fazione che nascono per dividere, ma una forza che nasce invece con l'obiettivo opposto; quello di unire, per dare finalmente all'Italia una nazionale e un palmares all'altezza delle esigenze più profondamente sentite dall'utente comune.
Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme per noi e per i nostri portaborracce, un nuovo miracolo italiano.
VVTB