Chiedo scusa se oggi non ho potuto confrontarmi nel thread.
Ho avuto molto lavoro in studio per chiudere un progetto.
Ho letto i post della giornata.
Vorrei solo fare alcune osservazioni finali: credere che i problemi d'interesse verso la nazionale, di carenza di prospetti, costruiti ad hoc, siano risolvibili con pochi eletti o poche elite di serie A, è pura utopia.
Sarebbe bello vedere 20/21 enni leggenda, predestinato tutti allenati in serie A, ma se ne troviamo 2-3 è già tanta roba.
Credere che i manager di serie A e di seconda serie si attivino chiedendo allo staff di selezionare giocatori per loro è una strada percorribile, il problema è che 5 milioni da spendere per il Ciuco di turno non li si ha, cosi come milioni da investire per allenatori di sesto livello.
In serie A, in IIa, devono finire i nazionali o gli aspiranti tali i cui stipendi non sarebbero sostenibili se non in queste serie; i vari Venturi, Tozzi e così via. Semmai si può fare il discorso di gianloco, ossia che in queste serie si allenino giocatori maturi da affinare in 1 contro 1 (allenamento essenziale per portare a una svolta).
La strada piu verosimile e percorribile è quella di evitare che manager stranieri si impossessino dei nostri fenomeni, vedi Ciuco...preso a 5 milioni il 14/4, insieme a altri due fenomeni di altre nazionali per un totale di 10 milioni. Risultato? 40 giorni fermo. Per contrastare questo andamento negativo, ci vogliono tanker, farmer, pollai come volete chiamarli e una cultura, un sapere maggiore nelle serie minori: sono questi i manager da seguire molto tecnicamente e da aiutare. Il trend da invertire è che i giovani fenomeni che nascono quasi tutti in III, IV e V serie vengano immediatamente venduti e dati in pasto a manager stranieri. Nel caso contrario ben vengano i nostri tanker.
Io non chiedo alle squadre di serie A di tankare ma di occuparsi dei giocatori da finire.
Colgo l'occasione per fare in bocca al lupo ai candidati. Spero che chiunque vinca realizzi questo: ho sentito di mercati, di inflazione. Vero, il problema è che se non ci si attrezza si rischia di far emergere le nazioni che stanno agendo in questo senso, mentre noi finiremo per comprare le sotto-marche.
In bocca al lupo a Antani e Calamai, i miei rivali. Spero che chiunque vinca dia considerazione agli altri.
Stefano