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Recalcati

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105107.20 in reply to 105107.19
Date: 8/15/2009 9:26:46 AM
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ok, quindi sei di Bologna, parlando di "buona" dopo aver sottilmente polemizzato sul "semi-fallimento" Virtus, direi che sei virtussino :-)

sisi, pure io sono a contatto con la palla al cesto eh eh

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105107.22 in reply to 105107.21
Date: 8/15/2009 9:38:41 AM
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ho semplicemente evidenziato che quando la virtus pallacanestro ha avuto una difficoltà dovuta alla scellerata gestione di madrigali tutti i presidenti di serie a hanno puntato il dito. il vivaio è stato smembrato i giovani sono andati tutti in fortitudo dove non sono stati allenati a dovere e si è persa la piazza più importante di italia a livello di tifosi


Illuminami un pò, perché io ho altre notizie sul quel periodo da questo punto di vista... sul resto si potrebbe discutere a lungo, ma credo che tu rimarresti con la tua posizione, per cui non avrebbe senso discutere a tal proposito, invece sulle giovanili sono interessato

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105107.24 in reply to 105107.23
Date: 8/15/2009 9:56:08 AM
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"un sacco"... tipo?

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105107.26 in reply to 105107.25
Date: 8/15/2009 10:02:15 AM
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io sapevo di 4 ragazzi, tra cui un certo Marco Stefano Belinelli.

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105107.28 in reply to 105107.27
Date: 8/15/2009 10:08:49 AM
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Mancinelli?

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105107.29 in reply to 105107.28
Date: 8/17/2009 8:57:36 AM
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Non so sinceramente nulla di come si sia evoluta la situazione a Bologna (avevo già smesso di seguire il basket e soprattutto i suoi retroscena, mensa tè quanto sono / mi sento vecchio), pero' penso che il problema della nazionale non sia Recalcati.

Il problema della nazionale è, per cominciare, che il basket italiano è allo sbando da anni: abbiam voluto fare gli sboroni ed ora la metà delle squadre che non sono già fallite sono in gravi ristrettezze economiche. Ovviamente, se mancano i soldi, da dove si prendono? Dai giocatori della prima squadra che ti fanno guadagnare qualcosa sul momento o dalle giovanili?
....ecco, esatto.
In secundis, a forza di comprare stranieri (che spesso si rivelano più pippe degli italiani e costano di più), quei pochi ragazzi italiani che potrebbero, ben seguiti e con la giusta esperienza, diventare velidi per la nazionale sono costretti a scegliere se giocare:
- nulla in "grandi" club
- poco in piccole società
- nemmeno po i tanto in serie minori
Tertius, con i migliori giocatori che se ne stanno a sudare oltreoceano non è facile creare un gruppo, ed il basket (lo dico per esperienza) è forse lo sport dove l'intesa, la fiducia e gli automatismi tra i giocatori contano di più.
Avanti cosi' rischiamo di finire come certe nazionali di calcio africane che hanno i titoolari che giocano in 11 campionati diversi, e che se sulla carta sono forti, in pratica ottengono pochissimi risultati perchè i giocatori da un raduno all'altro manco si riconoscono!

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105107.30 in reply to 105107.29
Date: 8/17/2009 9:23:39 AM
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...pero' penso che il problema della nazionale non sia Recalcati.


Io purtroppo credo che non sia "il" problema, ma "un" problema.

Il problema della nazionale è, per cominciare, che il basket italiano è allo sbando da anni: abbiam voluto fare gli sboroni ed ora la metà delle squadre che non sono già fallite sono in gravi ristrettezze economiche. Ovviamente, se mancano i soldi, da dove si prendono? Dai giocatori della prima squadra che ti fanno guadagnare qualcosa sul momento o dalle giovanili?
....ecco, esatto.


"sboroni"? dove e quando? Siena impiega meglio i soldi, ma non é che ne avesse di più di Milano, Bologna, Roma o Treviso quando ha cominciato il progetto, ora forse solo Milano e Roma ne hanno come Siena, ma Siena ne ha così tanti perché ha investito molto bene prima ed ora trae vantaggi sportivi ed economici e lo stessa Montepaschi ha ringraziato la società di Minucci per la pubblicità italiana, europea ed extra-europea che gli ha fatto.
I soldi c'é ancora chi li investe in giovanili, forse ancora più di prima... non é questo il problema... il problema é che non li fanno giocare, perché i regolamenti sono fatti male.

In secundis, a forza di comprare stranieri (che spesso si rivelano più pippe degli italiani e costano di più), quei pochi ragazzi italiani che potrebbero, ben seguiti e con la giusta esperienza, diventare velidi per la nazionale sono costretti a scegliere se giocare:
- nulla in "grandi" club
- poco in piccole società
- nemmeno po i tanto in serie minori


Alt... molti italiani costano molto di più degli stranieri! Ti faccio un esempio banalissimo, della realtà di Ferrara, dato che ci allena coach Valli, che conosco da una decina di anni... Nnamaka é arrivato in Italia per un contratto, in Legadue, da 25.000 + vitto e alloggio, ora ha procuratore italiano e chiede il quadruplo, ma per i primi 3 anni di contratto é stato un ingaggio irrisorio per un giocatore stra-utile. Italiani chiedono cifre fra i 40.000 e gli 80.000 a squadre di B dilettanti.. molte volte conviene prendere comunitari o americani che escono dal college, perché costano veramente poco, sia d'ingaggio che di mantenimento e li si può rivendere a molto di più!
I giocatori italiani validi ci sono, devono maturare esperienza in squadre importanti e giocare le competizioni che contano, come si fa a fare questo? cambiando il regolamento in certi suoi aspetti...

Tertius, con i migliori giocatori che se ne stanno a sudare oltreoceano non è facile creare un gruppo, ed il basket (lo dico per esperienza) è forse lo sport dove l'intesa, la fiducia e gli automatismi tra i giocatori contano di più.
Avanti cosi' rischiamo di finire come certe nazionali di calcio africane che hanno i titoolari che giocano in 11 campionati diversi, e che se sulla carta sono forti, in pratica ottengono pochissimi risultati perchè i giocatori da un raduno all'altro manco si riconoscono!


Hanno fatto 25gg di raduno, santo cielo... 2 obiettivi comuni ci devono essere e si devono percepire, qua ognuno giocava a suo modo e la colpa é di quello che abbiamo nominato per primo. Ad ogni modo non possiamo creare una nazionale in pianta stabile, pertanto l'intesa, come dappertutto la si trova e si deve trovare nei giorni di raduno (PS: anch'io lo dico per esperienza...)

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