giocando 1 partita a settimana non hai bisogno di riposarti granchè, ma in Europa le squadre che ne giocano 2 a settimana hanno ampi turnover. Il Pana insegna. Questa cosa ci piò stare, sono altre le cose che non vanno
1)Il modello del gioco mi sembra chiaramente l'NBA (vedi il draft, i 48 minuti a partita, etc. etc.), e lì non se ne parla di riposarsi.
2)Anche le europee che giocano il campionato e l'Eurolega non mi pare che fanno questo turnover massiccio, tranne quelle pochissime che hanno rose mostruose. Io seguo da vicino Roma, e ti posso garantire che non è che Jaaber o Hutson prendono e saltano la partita di campionato nella settimana in cui c'è l'Eurolega. E mi pare che pure Siena alla fine i giocatori più importanti li fa giocare sempre..
3)Come dice giustamente Denni, un conto è un turnover in cui magari salti una partita ogni tanto, e magari qualcuna giochi 20 minuti invece di 35, ma ben altro conto è stabilire scientificamente che su 3 partite una la devi per forza saltare, e nelle altre due una la giochi da titolare e una da riserva, o rischi un crollo di forma.
Dai su Fede, diciamocelo chiaramente, la cosa della forma e dei minutaggi è una cosa assolutamente fittizia. Non ha nulla a che vedere con quello che succede nella realtà, da nessuna parte. Ma non è questo il problema. Questa, ripeto, non è una simulazione cestistica (altrimenti la gente non sarebbe costretta, per esempio, a fare delle porcate pazzesche per tentare di allenare ali piccoli). Mi sembra masochista l'importare dalla realtà uno degli aspetti più brutti, e fregarsene del realismo in altre circostanze.
E poi, again, non dico di togliere del tutto gli infortuni...possono anche lasciarli, ma dio santo, permetteteci di gestirli in un modo un attimo meno frustrante cazzo..
A me sembra chiaro che l'idea degli infortuni originariamente derivava dal fatto di voler limitare la crescita dei giocatori (e già qui...mamma mia...), poi hanno introdotto il potenziale per sistemare la questione, ma si sono incaponiti in questo sistema medici/infortuni del cazzo pur di non ammettere che è una cagata.