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203144.476 in reply to 203144.474
Date: 2/19/2013 8:09:47 PM
Milano Flashers
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Requiem For A Dream mi sta facendo venire il mal di testa.

Per me è il peggior film di Aronofsky...
Tecnicamente non si discute, montaggio e fotografia sono superbi, ma non mi è piaciuto il compiacimento con cui il regista tratta i suoi protagonisti. Alla fine mi sono ritrovato contento per ciò che accade a tutti e tre, e credo che fosse il fine opposto a quello che Aronofsky si era prefissato. C'è da dire che è tratto da un libro o da dei racconti di uno scrittore di cui ora non ricordo il nome che era un mezzo fattone che scriveva di (mezzi) fattoni, del quale non ho mai letto nulla.
Menzione a parte per il personaggio della madre che è interpretato magistralmente e ti fa entrare in un circolo ossessivo e compassionevole allo stesso tempo che i tre protagonisti invece non mi hanno trasmesso per nulla.

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203144.477 in reply to 203144.476
Date: 2/20/2013 5:31:35 AM
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A me è piaciuto un sacco Requiem for a dream.
Mi sono innamorato di Jennifer Connelly dopo aver visto quel film ai tempi.

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203144.478 in reply to 203144.477
Date: 2/20/2013 7:28:57 AM
Milano Flashers
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A me è piaciuto un sacco Requiem for a dream.
Mi sono innamorato di Jennifer Connelly dopo aver visto quel film ai tempi.

De gustibus. Meno male che il mondo è vario, no?
;-)

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203144.479 in reply to 203144.478
Date: 2/20/2013 8:27:48 AM
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A me è piaciuto un sacco Requiem for a dream.
Mi sono innamorato di Jennifer Connelly dopo aver visto quel film ai tempi.

De gustibus. Meno male che il mondo è vario, no?
;-)


E' un film sulle dipendenze, in generale, dalle droghe alla tv, ma comunque sulle dipendenze, sulle loro cause, sulle loro conseguenze.
E non ho visto nessun compiacimento sinceramente, e neanche nessun giudizio moralistico ne in positivo ne in negativo , semmai un tentativo di visione dall' interno delle cose, con un linguaggio più che adatto oserei dire.
Ecco perchè penso che oltre alla regia molto bella e azzeccata, il film parli in una delle uniche maniere possibili di un argomento veramente sfuggente.

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203144.480 in reply to 203144.479
Date: 2/20/2013 6:21:25 PM
Milano Flashers
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A me è piaciuto un sacco Requiem for a dream.
Mi sono innamorato di Jennifer Connelly dopo aver visto quel film ai tempi.

De gustibus. Meno male che il mondo è vario, no?
;-)


E' un film sulle dipendenze, in generale, dalle droghe alla tv, ma comunque sulle dipendenze, sulle loro cause, sulle loro conseguenze.
E non ho visto nessun compiacimento sinceramente, e neanche nessun giudizio moralistico ne in positivo ne in negativo , semmai un tentativo di visione dall' interno delle cose, con un linguaggio più che adatto oserei dire.
Ecco perchè penso che oltre alla regia molto bella e azzeccata, il film parli in una delle uniche maniere possibili di un argomento veramente sfuggente.

La vediamo in maniera differente.
Io di compiacimento ne vedo un sacco.
Il fatto di narrare qualcosa da dentro (come dici tu) vuol dire che non è riuscito a rimanere "distante dalle cose" ma sta più da una parte che dall'altra. Il fatto che io sia arrivato alla fine del film ad essere (paradossalmente) felice per ciò che capita ai tre protagonisti è la risultanza opposta di cio' che dici. Quando un regista narra una storia senza prendere posizione lo spettatore si ritrova con delle domande alla fine del film alle quali cerca di dare una risposta, mentre se un regista prende posizione e si compiace di ciò che fa lo spettatore si ritrova a dare dei giudizi e non più a farsi domande e cercare delle risposte.

Per quanto riguarda lo stile, se una bodycam, qualche carrello velocizzato, l'utilizzo dell'otturatore super veloce nella macchina da presa ti bastano allora il linguaggio è adatto. Ma per me è tutto fuorchè "giusto", in realtà è molto "videoclipparo" e per nulla "narrante". Lo trovo un esercizio di stile.

Sulle dipendenze da droghe ed altro guardati "Il matrimonio di Lorna", narra cose e drammi similie simili (uno dei protagonisti è un tossico perso), ma lo stile è totalmente diverso, i fratelli Dardenne fanno i film senza colonne sonore e con attori non professionisti. Il film di Aronofsky è, a parer mio, molto videoclipparo nello stile, fatto apposta per colpirti nello stomaco con le immagini perchè col resto ci riesce davvero poco. I disagi, le paure, i drammi, i problemi e tante tante cose negative possono essere narrati per immagini in mille modi diversi, per me Aronoifsky ha scelto la via più facile, cioè colpirti con le immagini e poco altro. "The wrestler" (anch'esso è di Aronofsky) ti racconta un'esistenza buia e desolata del protagonista senza tutti quei fronzoli estetici che ha "Requiem for a dream" e mi è piaciuto di più. Tutto qua.

Poi ripeto, i gusti son gusti ed è giusto così.
;-)

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203144.481 in reply to 203144.480
Date: 2/21/2013 1:38:32 AM
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Bellissimo The Wrestler.

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203144.482 in reply to 203144.481
Date: 2/21/2013 5:41:13 AM
Mosche Atomiche
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Bellissimo The Wrestler.

bello si

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203144.483 in reply to 203144.480
Date: 2/21/2013 6:57:06 AM
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A me è piaciuto un sacco Requiem for a dream.
Mi sono innamorato di Jennifer Connelly dopo aver visto quel film ai tempi.

De gustibus. Meno male che il mondo è vario, no?
;-)


E' un film sulle dipendenze, in generale, dalle droghe alla tv, ma comunque sulle dipendenze, sulle loro cause, sulle loro conseguenze.
E non ho visto nessun compiacimento sinceramente, e neanche nessun giudizio moralistico ne in positivo ne in negativo , semmai un tentativo di visione dall' interno delle cose, con un linguaggio più che adatto oserei dire.
Ecco perchè penso che oltre alla regia molto bella e azzeccata, il film parli in una delle uniche maniere possibili di un argomento veramente sfuggente.

La vediamo in maniera differente.
Io di compiacimento ne vedo un sacco.
Il fatto di narrare qualcosa da dentro (come dici tu) vuol dire che non è riuscito a rimanere "distante dalle cose" ma sta più da una parte che dall'altra. Il fatto che io sia arrivato alla fine del film ad essere (paradossalmente) felice per ciò che capita ai tre protagonisti è la risultanza opposta di cio' che dici. Quando un regista narra una storia senza prendere posizione lo spettatore si ritrova con delle domande alla fine del film alle quali cerca di dare una risposta, mentre se un regista prende posizione e si compiace di ciò che fa lo spettatore si ritrova a dare dei giudizi e non più a farsi domande e cercare delle risposte.

Per quanto riguarda lo stile, se una bodycam, qualche carrello velocizzato, l'utilizzo dell'otturatore super veloce nella macchina da presa ti bastano allora il linguaggio è adatto. Ma per me è tutto fuorchè "giusto", in realtà è molto "videoclipparo" e per nulla "narrante". Lo trovo un esercizio di stile.

Sulle dipendenze da droghe ed altro guardati "Il matrimonio di Lorna", narra cose e drammi similie simili (uno dei protagonisti è un tossico perso), ma lo stile è totalmente diverso, i fratelli Dardenne fanno i film senza colonne sonore e con attori non professionisti. Il film di Aronofsky è, a parer mio, molto videoclipparo nello stile, fatto apposta per colpirti nello stomaco con le immagini perchè col resto ci riesce davvero poco. I disagi, le paure, i drammi, i problemi e tante tante cose negative possono essere narrati per immagini in mille modi diversi, per me Aronoifsky ha scelto la via più facile, cioè colpirti con le immagini e poco altro. "The wrestler" (anch'esso è di Aronofsky) ti racconta un'esistenza buia e desolata del protagonista senza tutti quei fronzoli estetici che ha "Requiem for a dream" e mi è piaciuto di più. Tutto qua.

Poi ripeto, i gusti son gusti ed è giusto così.
;-)



A:
Non vedo perchè un film debba avere per forza un punto di vista "oggettivo" (che poi che cazzo vuole dire :P), per essere bello, a me non ha affatto comunicato quello che dici tu, quelle sono tue reazioni, mi sembra che le vicende non siano il fulcro del film quanto un pretesto per raccontare di qualcosa, e il modo in cui lo fa a me ha comunicato comunque altre cose.
Ripeto, oggettivo o no e solo un linguaggio come un altro, l' importante è che comunichi qualcosa.
Non è mica un documentario...

B:
No dai, adesso se questo è un film ruffiano con lo spettatore siamo ai limiti dell' intellettualismo spinto..
Il 95% della produzione sono film insulsi, commedie del cazzo, picchiaduro o sparatutto (gli ultimi 30min di Inception brrrrr......), se Requiem for a dream è un film ruffiano allora questo è un thread troppo di nicchia per me :P
Capisco quello che dici, condivisibile o meno non entro nel merito ma mi sembra decisamente esagerato in questo caso.
Non ti piace il linguaggio videoclipparo?
Neanche a me in generale e fine a se stesso, ma in questo caso per me calzava perfettamente.
De gustibus.
;)

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203144.484 in reply to 203144.483
Date: 2/21/2013 9:05:40 AM
Milano Flashers
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Guarda che il fatto che io cassi così pesantemente un film è anche un mio limite. Su cinque film che vedo tre non mi piacciono di solito, sono molto selettivo, il che è un mio difetto perchè difficilmente mi gusto una pellicola appieno (anche perchè essendo un tecnico che lavora su film, fiction, documentari, videoclip e pubblicità mi ristrovo spessissimo a guardare un film sotto un lato meramente tecnico). E' giusto che ci siano commenti più morbidi e positivi su film che io non ho apprezzato particolarmente,a nche i miei amici mi rompèono spesso le scatole per come tratto certi film che loro reputano molto belli.
;-)

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