Allora, io sono emiliano come Calamai e come tanti altri. Amo la mia terra, sono felice di essere emiliano e penso di non avere mai invidiato nessuno perchè era di una regione diversa dalla mia. Mi alzo alla mattina, spalanco le finestre e vedo di solito un bel nebbione che si taglia col coltello. Magari se mi alzassi ed aprissi la finestra e mi trovassi di fronte al mare sarebbe meglio, ma non disprezzo quello che ho. Penso che sia così per ognuno di noi: ci sono cose che ci piacciono, altre meno ma penso che i siciliani come gli emiliani siano orgogliosi di ciò che hanno di bello e che provino fastidio, se non tristezza, per ciò che non funziona.
Un aneddoto: in un ospedale del veneto, sala d'attesa, una quarantenne in carriera di Trento, dirigente di banca di una banca con moltissime filiali in Emilia. "Ma lo sa che vengo spesso da voi in Emilia, anzi quando veniamo giù da voi, per ridere diciamo che andiamo giù dai giapponesi...non state mai fermi in ufficio, se vi avanzano 5 minuti anzichè riposarvi iniziate a fare qualche cosa d'altro, archiviate la roba vecchia, insomma trovate qualche cosa da fare...e nessuno fugge dalla scrivania appena finisce l'orario di lavoro...e alla sera siete al cinema, in palestra, in birreria...ma voi a casa ci state solo per dormire?".
Sono orgoglioso di essere una formichina nippo-emiliana, ma forse anche noi formichine non siamo perfetti e quindi è giusto che le altre non-formiche siano orgogliose per ciò che hanno e fanno di buono.